Casa, convegno a Catanzaro: “proprietari soffocati dalle tasse”

Casa, convegno a Catanzaro: “proprietari soffocati dalle tasse”

CATANZARO. “La funzione ed il valore della proprietà immobiliare nell’Italia che cambia”: se nè è parlato
a Catanzaro in occasione di un convegno organizzato da Federproprietà. Si è trattato di un confronto sul
nuovo ruolo dei beni immobili nell’attuale fase storica caratterizzata da significativi cambiamenti economici
e sociali. Il benvenuto ai numerosi partecipanti è stato dato da Grazioso Manno Presidente del Consorzio
di Bonifica che ha voluto sottolineare la comunanza di tematiche fondamentali fra il mondo della bonifica e
quello della proprietà edilizia – in particolare Federproprietà ambiente – quali il dissesto idrogeologico e le
energie rinnovabili E’ stata quindi la volta di Paolo Abramo, Presidente della Camera di Commercio di
Catanzaro, secondo il quale la crescente “banalizzazione del valore commerciale degli immobili rischia di
innescare una spirale capace di coinvolgere negativamente l’intera economia dell’indotto, non escluse
tutte le professioni e le principali categorie: industria, commercio, artigianato”. I lavori sono stati
ufficialmente introdotti da Tommasina Lucchetti, Presidente della Federproprietà provinciale, la quale ha
evidenziato che “il settore immobiliare ed edilizio vive una fase di stagnazione apparentemente
irreversibile: non servono, e quindi non si realizzano, nuove costruzioni; i costi di ristrutturazione del
patrimonio esistente sono elevatissimi ed il sistema creditizio non facilita le poche iniziative in campo; la
situazione economica delle famiglie e quella lavorativa dei giovani ostacola il turn overimmobiliare e
frustra ogni iniziativa di cambiamento; il mercato delle locazioni è stagnante mentre la pubblica
amministrazione assoggetta indistintamente ad imposta anche i beni improduttivi realizzando, così, un
vero e proprio “sproprio rateale”. Da qui la necessità di un confronto allargato per costruire soluzioni.
Centrale, rispetto ai lavori, l’analisi effettuata da Massimo Gironda Veraldi dell’Agenzia delle Entrate, che
ha riguardato l’andamento dei volumi delle compravendite immobiliari e delle quotazioni dall’anno 2004
all’anno 2014, su scala nazionale, per la regione Calabria ed in particolare per la provincia di Catanzaro. L’
analisi ha evidenziato il calo attuale delle compravendite nella misura di circa il 50% rispetto ai volumi
dell’anno 2004. La crisi che sta attraversando il mercato immobiliare, e che registra andamenti non
difformi, per la regione Calabria, da quelli interessanti le altre aree del paese, sembra essersi arrestata,
ma è presto per parlare di inversione di tendenza. I dati provvisori relativi al primo trimestre 2015, secondo
lo stesso Gironda Veraldi, infatti, non consentono di delineare chiaramente il superamento dell’attuale
momento di difficoltà. La diminuzione delle compravendite, in diverse aree della Calabria, ha comportato
anche quotazioni inferiori al prezzo di costruzione, così come determinato dal preziario tipologico della
regione Calabria, con un blocco pressocchè totale dell’attività edilizia. Di fronte a questo scenario, con la
classica compravendita di immobili che stenta a riprendere quota, si fanno largo, e sono state oggetto di
analisi, nuove forme di compravendita: dal rent to buy al buy to rent, la circolazione dei diritti edificatori,
investimenti in zone agricole che consentono un dual use. Queste devono comunque scontare principi
urbanistici ancora sottoutilizzati, soprattutto della regione Calabria, quali perequazione, compensazione,incentivazione. Inoltre occorre un’adeguamento della legislazione, anche fiscale, per accrescere questo nuovo valore della proprietà immobiliare. Dati, questi ripresi dal Presidente dell’ordine degli ingegneri della Provincia di Catanzaro Salvatore Saccà secondo il quale il ruolo, anche politico, delle istituzioni locali per il rilancio dei valori immobiliari non deve essere ritenuto secondario: esiste un “valore città” all’interno del quale si riposizionano i valori dei quartieri e dei singoli cespiti che godono o soffrono degli elementi del contesto urbano. Il deputato Bruno Censore, membro della Commissione parlamentare Bilancio, Tesoro e Programmazione, ha richiamato ed illustrato le principali normative nazionali suscettibili di generare utili indotti nel settore evidenziando che la maggioranza di governo è tutt’altro che indifferente alle problematiche che assediano la proprietà edilizia, riconosciuta di vitale importanza per l’economia. Censore, diretto conoscitore della materia fiscale anche in ragione della sua professione di commercialista, ha tuttavia preso atto delle r preoccupazioni della categoria e manifestato la propria permanente attenzione nelle competenti sedi di dibattito istituzionale. I lavori sono stati conclusi dal vice Presidente Vicario di Federproprietà, Francesco Granato, il quale ha evidenziato come le criticità emerse dal dibattito “vedono purtroppo spesso i proprietari rassegnati ritenendo sistematici e strutturali i cambiamenti peggiorativi che si accavallano sul settore”. Secondo il rappresentante di Federproprietà nazionale, “l’intero sistema normativo e fiscale italiano si pone in aperta violazione dell’art. 42 della Costituzione, secondo il quale la legge riconosce e garantisce la proprietà privata e ne assicura il suo godimento. Attualmente, invece, lo Stato – ha detto – più che riconocere la proprietà immobiliare si limita a conoscerla, e quindi a tassarla, risultando essa prontamente individuabile ed assoggettabile ad esecuzione”

Categories: Attualità news

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